E il nostro non è un punto di vista che offra una soluzione della crisi:
è il punto di vista della crisi, dove le energie creative devono trapassare dal negativo al positivo.
È questo l’unico grande tentativo che può esser fatto.
Antonio Banfi
La discesa al porto sepolto e il fascino del nomadismo, con cui Giuseppe Ungaretti inaugurava il suo cammino nella poesia del ‘900, si sono trasformati in meno di un secolo in concrete immagini dell’orrore quotidiano: naufragi ben poco metaforici e infinitamente più tragici, immani spostamenti di esseri umani in fuga da qualcosa e diretti verso un’Europa incapace di affrontare la nuova realtà. Chi vive tragicamente questi fenomeni in prima persona è per lo più escluso dalla parola, che gli è negata dalle condizioni sociali e politiche, o che gli è tolta per sempre dal richiudersi indifferente delle acque di un Mediterraneo sempre più insanguinato. Ma anche chi osserva sgomento, cercando di non farsi inghiottire dal gorgo dell’indifferenza e del cinismo, chi osserva dalla riva per ora sicura eppure già friabile del benessere europeo, sente indebolirsi o venir meno la capacità della parola. Cosa dire, come dire lo spettacolo giornaliero della crisi? E cosa dire, e come dire il nostro stesso esistere politico e culturale, se la sua base più profonda e fondativa, cioè il concetto di diritto umano, è messa in forse o negata di fatto da ciò che avviene? La letteratura, antico deposito di parole e di valori, serbatoio di narrazioni e memorie, territorio estremo dell’umana creatività, sarà in grado di ridare agli uni e agli altri la speranza nella parola? Sarà in grado di ritrovare la voce necessaria a pronunciare l’orrore e, pronunciandolo, a renderlo affrontabile?
Simili interrogativi saranno sullo sfondo degli incontri che anche quest’anno il Liceo cantonale di Lugano 1 intende proporre ai suoi studenti, ai colleghi e al pubblico esterno.
Ospiti del nuovo ciclo saranno poeti e scrittori chiamati a testimoniare con la propria opera e con la propria voce, ad animare qualche serata di riflessione e di dibattito e soprattutto a dialogare direttamente con gli studenti. Veri e propri incontri, non lezioni o conferenze; incontri nei quali i nostri ospiti racconteranno se stessi e il proprio cammino di ricerca e di scrittura.
Il Liceo cantonale di Lugano 1 è nato come unico liceo del Canton Ticino nell'anno scolastico 1852-1853. Nei suoi primi anni di vita il liceo contava dai 20 ai 30 studenti. Attualmente nel Canton Ticino esistono 6 istituti di studi superiori.
Oggi, il solo Liceo cantonale di Lugano 1 conta 50 classi e più di mille studenti.
Liceo cantonale di Lugano 1
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