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Il giusto delle parole. Le ragioni della giustizia nella scrittura poetica

Il giusto delle parole. Le ragioni della giustizia nella scrittura poetica

Un tizio vive e fa bei versi. Ma se un tizio non vive per fare dei bei versi,
come sono brutti i bei versi del tizio che non vive per fare bei versi.

Roberto Bazlen

 

Il concetto di “giustizia”, nei suoi vari significati e nelle sue varie declinazioni, ha qualche risonanza nell’attività del poeta e nella sua scrittura? L’ansia di giustizia che attraversa i secoli si esprime anche dentro l’opera poetica, e se sì in quale forma, con quale voce?

In alcuni casi, e basterebbe rammemorare uno dei moltissimi passi danteschi, la giustizia (sperata, affermata, negata o tradita) diventa motore delle parole e argomento stesso del testo; e forse anche nella poesia più recente non sarà impossibile trovare qualche esempio di questa natura. La poesia allora può parlare criticamente della giustizia umana (e talvolta anche di quella divina).

In termini più generali, tuttavia, ogni forma di poesia deve fare i conti con una questione di fondo: la giustificazione della scrittura, in effetti, non è sempre scontata, non è mai automatica, e l’atto dello scrivere deve trovare una sua ragion d’essere nell’esperienza esistenziale; qualcosa del genere intendeva, un secolo fa, Umberto Saba parlando di “poesia onesta”, formulazione che subito suggerisce anche il suo contrario. La poesia, dunque, come atto di giustizia o di ingiustizia, di verità o di frode: ecco un altro argomento non proprio banale.

Infine, la “giustizia”, o meglio la “giustezza” delle parole: perché il linguaggio poetico deve disperatamente cercare l’esatta pronuncia, la giusta formulazione, entro la quale possa crescere e fruttificare l’alleanza profonda di suoni e di senso

Nell'ambito della rassegna «IL GIUSTO DELLE PAROLE. Le ragioni della giustizia nella scrittura poetica» presentato dal Progetto d'Istituto «Gli immediati dintorni», il poeta Gabriele Belletti incontra il pubblico giovedì 18 febbraio 2016.

Venerdì 11 dicembre 2015, alle ore 18.00, nell'Aula Magna del nostro liceo si terrà un incontro con lo scrittore Daniel de Roulet sul tema: "Davanti alla scienza. Quel che resta dell'uomo".

In omaggio al poeta Giorgio Orelli il liceo cantonale di Lugano 1 organizza un incontro con il poeta e critico letterario Pietro De Marchi mercoledì 25 novembre 2015 alle ore 18.00 in Aula Magna.

Giovedì 22 ottobre 2015, il poeta Corrado Benigni, primo ospite della rassegna "Il giusto della parola", dialoga con il pubblico.

IL LICEO CANTONALE DI LUGANO 1

Il Liceo cantonale di Lugano 1 è nato come unico liceo del Canton Ticino nell'anno scolastico 1852-1853.  Nei suoi primi anni di vita il liceo contava dai 20 ai 30 studenti. Attualmente nel Canton Ticino esistono 6 istituti di studi superiori. 
Oggi, il solo Liceo cantonale di Lugano 1 conta 50 classi e più di mille studenti.


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