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Storia: Benvenuti

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Antoine Montfort, Adieux de Napoléon à la Garde impériale (XIX s.) Antoine Montfort, Adieux de Napoléon à la Garde impériale (XIX s.)

Le pagine del gruppo di storia vogliono rappresentare una vetrina per conoscere le finalità della materia, il nome dei docenti e il piano degli Studi. Sono inoltre segnalati alcuni siti internet di interesse storico.

«È questo il frutto delle indagini e dello studio, cui ho sottoposto gli eventi del passato: in riferimento ai fatti antichi è arduo prestar fede indiscriminatamente ad ogni indizio. Gli uomini infatti si trasmettono le tradizioni passate senza vagliarle criticamente, anche se concernono vicende della propria terra, le memorie del passato. (...) I più prendono alla leggera la ricerca della verità e preferiscono rivolgersi alle prime informazioni attendibili, che non esigono applicazione e studio».
Tucidide, La guerra del Peloponneso, Libro I, 20.

Gli storici greci Erodoto e Tucidide sono considerati i padri della storia. Tucidide, in particolare, può essere visto come l'inventore del metodo storico, in quanto introdusse - nei limiti del suo tempo - una scrittura della storia basata sull'analisi critica delle fonti e sulla volontà di proporre una narrazione il più oggettiva possibile.

Si è spesso confuso il significato della parola "storia". Come ben scrive Henri Marrou, «la storia è la conoscenza del passato umano». In quanto conoscenza la storia non è tutto quanto è accaduto nel passato, ma quello che invece conosciamo del passato. La conoscenza è umana è dunque fallace, vittima della soggettività dell'essere umano. Per questa ragione è indispensabile sviluppare un senso critico nell'approccio alle vicende umane che vogliamo conoscere. Al di là della conoscenza degli avvenimenti, l'insegnamento della storia deve quindi insegnare ad affrontare con un metodo critico, analitico, gli eventi studiati. Saper distinguere il vero dal falso, la realtà dalla propaganda, il globale dal parziale. Ecco l'insegnamento ancora attuale di Tucidide.

L'insegnamento nella scuola è stato per lungo tempo contraddistinto dalla prevalenza della quantità sulla qualità. Il nozionismo e il ruolo passivo degli allievi hanno però lasciato a poco a poco lo spazio a un insegnamento che da più importanza alla comprensione dei grandi fenomeni storici e che si basa su un ruolo più attivo degli studenti. Porre l'accento su di un ruolo più attivo degli studenti nell' apprendimento della storia ha voluto dire abituare gli stessi allievi a un rapporto diretto e critico con le fonti primarie. Un'analisi critica delle fonti, seriamente guidata dal docente, permette all'allievo di crearsi una coscienza e una competenza propria, indipendente e attiva.

Il senso critico e lo studio dei fenomeni storici rappresentano dunque la specificità di un insegnamento democratico della storia. Come già l'aveva rilevato alla fine del diciannovesimo secolo lo storico francese Charles Seignobos, il senso critico applicato alla storia rende l'allievo, da un lato, capace di comprendere meglio la società e i rapporti che intercorrono tra i suoi individui e, dall'altro, abile a capire quali sono i meccanismi della partecipazione istituzionale e le basi del consenso politico.